
Ho avuto il privilegio di partecipare al compleanno di un grande sardo.
Con la sua famiglia, gli amici e i suoi immancabili cani, Roberto Petza ha festeggiato i suoi primi 50 anni in quell’angolo di paradiso che, ormai da anni, ha ritagliato per se e per tutti gli estimatori del gusto a S’Apposentu di Casa Puddu, a Siddi.
In questo piccolo paese a una quarantina di minuti da Cagliari le stelle sono più luminose, quelle nel cielo terso della Marmilla e quella Michelin che premia meritatamente il più bravo ambasciatore dei sapori della Sardegna.
È un uomo riservato Roberto, come lo sono tanti sardi, capace però di offrire quel piacevole senso di ospitalità naturale, non costruita artificiosamente, che in Sardegna non è soltanto un luogo comune, ma un fondamentale valore aggiunto della nostra isola.
È lontano dall’immagine patinata degli chef, piacioni superstar dello spettacolo, la semplicità e la modestia sono il suo carattere distintivo.
Ma lo sono soprattutto una straordinaria sensibilità e un’enorme passione nella scelta degli ingredienti, nella riscoperta di sapori antichi e nella creazione di abbinamenti inediti, ma così naturali da sembrar essere sempre esistiti.
Per la sua festa, Roberto Petza non ha voluto ricette elaborate nel menu, ma solo piatti semplici, quasi elementari come le carni sulla griglia. Perché è anche in questo che si apprezzano le sue doti e il suo valore di grande artigiano del gusto: la salsiccia e la pancetta arrosto erano veramente eccezionali, come è raro trovarne.
La sua attenzione nella scelta delle migliori materie prime fa la differenza, non soltanto la sua capacità di saperle combinare insieme al meglio.
Soltanto un’autentica passione può farti stagionare in cantina una grande forma di pecorino di Dorgali con la previsione di gustarla con gli amici, ben 36 mesi dopo, in occasione del tuo cinquantesimo compleanno, ma questo è Roberto Petza !
La stessa passione che l’ha portato a creare nel 2010 l’Accademia di Casa Puddu, nata per «per valorizzare il patrimonio agroalimentare sardo e l’ enogastronomia, favorendo la visibilità del patrimonio culturale-ambientale che si trasmette con la grande cucina del territorio, formando i giovani talenti al fine di renderli protagonisti del rilancio della cultura del cibo e delle produzioni autoctone. Supportando la propensione alla creazione d’impresa nel settore della ristorazione ed accoglienza tra i giovani del territorio, attraverso attività di formazione, riqualificazione e orientamento professionale».
Come nel caso del pecorino di Dorgali, quando tre anni fa Roberto mettendolo a stagionare e maturare nella sua cantina, immaginava già quella sera d’inizio estate nella quale l’avrebbe assaporato con gli amici, anche con l’Accademia di Cucina dimostra una visione di una Sardegna futura ben chiara.
È la Sardegna che piace e che vogliamo anche noi del Canton Marittimo, memore del suo passato, ben attenta al rispetto delle sue peculiarità, che condivide senza invidie e gelosie le proprie capacità, il tutto con l’obiettivo preciso di costruire una comunità migliore.
Grazie Roberto, a chent’annos !!!
http://www.accademiacasapuddu.it/
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