Non esitiamo a decidere il nostro futuro comune !

La fine anno è sempre il momento dei discorsi ufficiali, in Svizzera come in Italia

 

Due discorsi dei presidenti di due nazioni confinanti, ma molto distanti tra loro quanto a sistema politico, ma soprattutto lontane per le rispettive situazioni economiche e sociali.

 

Due discorsi con alcuni argomenti comuni, ma affrontati partendo da basi molto differenti, una dall’alto di un benessere e di una solidità diffusa e l’altra in preda a un disagio e a una rassegnazione crescente, con approcci molto diversi.

La certezza di un modello collaudato che funziona e che può ancora migliorare, che fa della democrazia diretta e della condivisione di obiettivi comuni la propria forza, da una parte, e il tentativo di aggrapparsi ad una “affaticata” costituzione poco rispettata, e ancor meno condivisa, e al ricordo dei giovani morti oltre un secolo fa per difendere un ideale ampiamente tradito, dall’altra.

 

Un sorridente rappresentante dei propri concittadini e un cupo funzionario delle istituzioni.

 

La Confederazione Svizzera e la Repubblica Italiana: vicine e  nello stesso tempo, lontanissime.

 

Quando mai i politici italiani, e quelli sardi, riusciranno a capire che il modello che stanno utilizzando è profondamente sbagliato e non porterà da nessun altra parte se non a proseguire nel lento e inesorabile declino?

Quando mai ccomprenderanno che occorre percorrere nuove strade?

Quando mai avranno la onestà intellettuale di metter da parte le solite, vuote, promesse elettorali?

Quando mai troveranno l’umiltà di guardarsi un po’ intorno per imparare dagli esempi virtuosi?

Quando mai lavoreranno, senza pregiudizi, insieme per il bene comune e non invece solo per andare contro quelli che si ritengono avversari?

 

«La Svizzera vive di discussioni franche e aperte. Anche all’interno del Consiglio  Federale a volte si scontrano interessi e valori, ma il nostro paese funziona molto bene perché tutti riconoscono agli altri che anche loro vogliono il meglio per la Svizzera.  

Sappiamo quanto sia importante venirsi incontro e trovare compromessi, cercare il compromesso richiede spesso più coraggio che difendere a oltranza le proprie posizioni. 

Abbiamo sempre dimostrato che quello che ci unisce è più forte di quello che ci divide e nel corso della nostra storia abbiamo imparato che chi rafforza le minoranze rafforza anche la Svizzera».

 

Noi vorremmo che i politici, vecchi e nuovi, quelli che oggi si preparano alle elezioni italiane e domani lo faranno per quelle regionali in Sardegna, ascoltassero e facessero proprie le parole di Alain Berset, Presidente della Confederazione Svizzera.

 

Il nostro invito è esattamente quello con il quale il rappresentante dei cittadini elvetici ha concluso il proprio discorso di fine anno: «non esitiamo a decidere il nostro futuro comune!»

 

Purtroppo sappiamo bene che l’invito cadrà nel vuoto, assistiamo già da settimane al consueto “tutti contro tutti”,  e nulla, purtroppo, cambierà...

 

Ecco i link per i due discorsi:

 

Alain Berset- Presidente della Confederazione Svizzera

https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/discorsi/allocuzioni-capodanno/2018.html

 

Sergio Mattarella - Presidente della Repubblica Italiana

https://youtu.be/6bbfYUeSOws

 

p.s. Il presidente Berset ha pronunciato il proprio discorso nelle tre principali lingue nazionali, perché.... le minoranze rafforzano la Svizzera !!!

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