Una giornata storica per la Sardegna

11 novembre 2016: in Via Roma a Cagliari sfilano 263 Sindaci sardi
Ieri 263 Sindaci sardi, in rappresentanza di oltre i due terzi dei 377 Comuni isolani, hanno sfilato a Cagliari per reclamare una maggiore autonomia rispetto a regole che rendono sempre più stringente il potere centrale e il controllo statale sulle proprie comunità.
Accade infatti che tutti i comuni italiani, dai più grandi a quelli più piccoli e periferici, devono oggi, tra i mille problemi che quotidianamente si trovano ad affrontare, sottostare anche ai vincoli posti dalla nuova normativa sul bilancio armonizzato, ennesimo tassello di un accentramento, imposto dal Patto di Stabilità per rispondere alle regole comunitarie europee.
È pur vero che spesso molti comuni hanno dimostrato una scarsa attenzione nella gestione delle proprie risorse, sprecando anche ingenti somme di denaro pubblico, ma la normativa, entrata in vigore dal 2016, limita ulteriormente il potere discrezionale delle amministrazioni locali, punendo indistintamente anche quelle più virtuose e rendendo più complessa una corretta pianificazione economica e finanziaria.
Esattamente il contrario di quanto avviene da secoli in Svizzera, dove da sempre la Confederazione si basa sulle singole comunità locali lasciando piena autonomia  ai Comuni, secondo quel "principio di sussidiarietà", sancito dalla stessa Costituzione federale, che prevede che tutto quanto possa essere fatto da un livello politico (Comune, Cantone, Federazione) non debba essere assunto da un’istanza ad esso sovraordinata.
Ed ecco perché i 2300 Comuni svizzeri godono di una grande autonomia in termini di pianificazione locale ed anche in materia fiscale.
Decentramento svizzero verso accentramento italiano: i risultati ottenuti dai due sistemi politici, in termini di efficacia e di efficienza, non credo possano essere messi in discussione.
I Sindaci sardi, in un momento così difficile per la nostra Isola, invocano a gran voce più supporto e meno imposizioni, e sopratutto chiedono, in maniera molto significativa, «di avere la Regione quale unico interlocutore per la finanza pubblica».
I tantissimi Sindaci sardi, di ogni colore politico, sfilando ieri per quella strada che porta il nome della capitale italiana, con le loro fasce tricolori, indossate solo per rispetto verso l'istituzione che rappresentano, non si sono forse mai sentiti così lontani dall'Italia e dalla politica romana.
È stata per questo una giornata importante per la Sardegna, quasi storica, perché i Sardi, attraverso i loro rappresentanti eletti, hanno dimostrato che sanno e possono essere UNITI per un fondamentale obiettivo comune.

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