Pecunia non olet

 

Dalla tassa sulla pipì dell'Imperatore Vespasiano per arrivare ai giorni nostri: i soldi continuano, generalmente, a non aver odore.

Pur con le dovute riserve, a sostenere il contrario si rischia di essere ipocriti.

Ma è anche vero che i soldi non sono tutto.


Intorno al 70 dc, l’imperatore romano Vespasiano decise di istituire una tassa sull'urina “prelevata” dalle latrine romane.

All'epoca questo liquido tanto abbondante quanto poco nobile veniva infatti utilizzato dai conciatori per ricavarne l’ammoniaca, necessaria per la lavorazione delle pelli.

Al figlio Tito che lo rimproverava di aver tassato persino la pipì, Vespasiano rispose con quella frase diventata celebre: “il denaro non ha odore”.

 

La filosofia che sta dietro questa frase si potrebbe adattare al rapporto sempre più stringente che lega la Sardegna all’emirato del Qatar.

 

Dopo gli alberghi della Costa Smeralda, il nuovo ospedale Mater di Olbia, forse la Meridiana e i possibili progetti sul gas, gli investimenti del fondo sovrano dell’emirato in Sardegna si fanno sempre più importanti e consistenti.

 

E naturalmente, vista la situazione economica disastrata dell’Isola, questi investitori così ricchi e potenti vengono accolti con tutti gli onori dai nostri amministratori perché aprono degli spiragli in un contesto altrimenti sempre più scuro, come è anche accaduto nei giorni scorsi in occasione della visita al Mater Olbia dove l'amministratore delegato della Qatar Foundation  Rashid Al-Naimi ha incontrato il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, l'assessore della Sanitá, Luigi Arru, e il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli in un atmosfera cordiale e piena di aspettative.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2016/04/27/news/mater-olbia-pigliaru-e-il-ceo-della-qatar-foundation-aprono-il-maxi-ospedale-1.13373242

 

Dato l’attuale contesto drammatico, possiamo forse fare una colpa al presidente e agli altri rappresentanti delle istituzioni regionali di non aver troppo sottilizzato sulle “caratteristiche” di questi interlocutori?

 

Perché il Qatar non è l’impero del Male, ma non brilla certo come la nazione più aperta, moderna e rispettosa dei diritti umani, anzi….

 

Nella classifica dell’ Human Freedom Index, che misura le nazioni mondiali in base al rispetto della libertà e dei diritti umani, il Qatar è al 114° posto, un risultato che non la dice nemmeno tutta perché composto da due macro indici, quello sulla Libertà Economica (che riguarda fondamentalmente la libertà nelle attività economiche) dove il Qatar non se la cava poi malissimo e quello sulla Libertà Personale (molto più attinente al rispetto dei diritti umani, alla sicurezza personale, al funzionamento della giustizia, alla libertà religiosa e politica) dove l’emirato ottiene un risultato semplicemente pessimo, il 140° posto su 152 nazioni…..

Per avere un’idea più chiara è sufficiente dare una lettura all'ultimo rapporto di Amnesty International:

http://rapportoannuale.amnesty.it/sites/default/files/2016/Qatar.pdf

 

Se dunque, come diceva quasi duemila anni fa Vespasiano, è vero che i soldi non hanno odore è altrettanto vero che sarebbe preferibile potersi scegliere dei partner, anche solo commerciali, più virtuosi dei qatarioti.

 

Un po’ come nella nostra veste di genitori, ambiremmo che i nostri figli abbiano come amici dei ragazzi intelligenti, per bene ed educati che li aiutino a crescere e maturare, invece che vederli frequentare delle cattive compagnie.

 

E siccome dal Qatar ci dobbiamo attendere in Sardegna oltre ai soldi, almeno in parte, il loro approccio agli affari e alla “gestione” delle risorse umane, non c’è molto da gioire pensando soltanto a come vengono raccontati  dalla stampa internazionale i prossimi Mondiali di calcio del 2022 che si giocheranno nell’emirato, costruiti “sul sangue, sul sudore e sulle lacrime dei lavoratori migranti, trattati da schiavi” e sui quali “pesano  importanti accuse di corruzione e di accordi sanciti durante cene all’Eliseo”.

http://iogiocopulito.ilfattoquotidiano.it/qatar-2022-i-mondiali-dello-sfruttamento/

 

Se sinora in Sardegna, per usare altri due modi di dire, “vista la malaparata” ci dobbiamo accontentare di “ciò che passa il convento”, il sodalizio che stiamo faticosamente costruendo con la Svizzera potrebbe aprire scenari ben diversi per il futuro della nostra Isola.

 

Nella citata classifica della Human Index il Qatar arriva al 114°, la Svizzera è al 2° posto ….

http://www.cato.org/human-freedom-index

 

Per far crescere i nostri giovani abbiamo quindi pensato ai migliori amici, che tra l’altro non sono nemmeno i secchioni della classe come qualcuno lì dipinge.

 

 

Lavoriamo tutti, ognuno per la propria parte e per il proprio ruolo, per promuovere questa amicizia: avremo tutti da guadagnarne, noi Sardi, come anche gli Svizzeri.

 

p.s. Per evitare, parlando in termini di "denaro sporco e puzzolente" i classici luoghi comuni sulla Svizzera. magari citando pure l'oro sottratto agli ebrei, invito gli "impulsivi" a riflettere se sia più grave averli sterminati gli ebrei o eventualmente ad averne recuperato, più o meno illecitamente, i soldi ....

Restando in tema di frasi fatte "chi è senza peccato, scagli la prima pietra" (sempre che poi si voglia parificare, quanto a gravità, la tortura e l'omicidio alla ricettazione....) 

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Commenti: 1
  • #1

    Sergio (sabato, 30 aprile 2016 10:20)

    Condivido tutto.