
Un villaggio minerario ristrutturato con il sogno di un turismo che non è mai arrivato, tra i bellissimi boschi del Sulcis.
Un'altra triste storia di illusioni e di totale assenza di programmazione.
"Turismo si può fare, perché sta a pochi chilometri dai tempi odierni con la velocità dei mezzi di trasporto da Cagliari, vicino al mare".
Queste, riportate nel 2012 da un servizio della televisione Videolina, sono le parole del sindaco di Villamassargia, Franco Porcu, che nel 2006 arrivò persino a decidere di occupare simbolicamente per 43 giorni in una tenda, quel villaggio minerario costruito nell''800 e abbandonato nel 1957, che sarebbe dovuto diventare nei suoi sogni un importante risorsa turistica per il suo paese.
Fondata nel 1893 dalla società The United Mines Co. ltd, per lo sfruttamento di un giacimento di piombo e zinco, la miniera e il villaggio degli operai di Orbai vennero chiusi nel 1957, quando l'estrazione del minerale divenne antieconomica.
Il villaggio, oltre 3.500 mq di costruzioni immerse in un bellissimo bosco di lecci con un bel panorama sul Campidano, rimase abbandonato per una trentina d'anni, sino a quando all'inizio degli anni '90 dello scorso secolo, grazie ad un finanziamento di 10 miliardi di lire di allora, venne avviata un'importante opera di recupero e di riqualificazione a scopi turistici.
Nel corso dei decenni successivi si continuò ad investire notevoli somme di denaro pubblico a Orbai, altri tre milioni di euro circa dopo l'occupazione da parte del sindaco Porcu.
Nel 2012 si spesero ulteriori 90 mila euro per acquistare gli arredi.
A quel punto a sentire l'amministrazione comunale mancava solo la fibra ottica.....
Da allora sono passati altri quattro anni, in totale oltre venticinque dai primi lavori di ristrutturazione.
Nella storia recente si è presentata persino una società australiana che avrebbe avuto un appalto dal governo Usa per la riabilitazione dei militari rimasti feriti in guerra interessata a gestire il villaggio.
Ci sono stato oggi, un paesaggio tanto bello quanto inquietante nel suo tragico abbandono. Decine di camere per gli ospiti ricavate dagli antichi alloggi dei minatori, centinaia di metri di strade lastricate in pietra, un ampio ristorante con loggiati panoramici, lampioni e panchine, l'impianto antincendio con decine di postazioni, persino un grosso gruppo elettrogeno. E un campo da tennis.... con un mega impianto di illuminazione, proprio a picco sulla vallata sottostante.
Il tutto avvolto dal silenzio e dalla solitudine, proprio come nel 1957 quando andarono via gli ultimi minatori.
Milioni di euro di lavori pubblici abbandonati alle intemperie e al tempo che passa senza che un solo turista abbia mai soggiornato in quelle camere arredate....
Dopo la disfatta per la Sardegna rappresentata da quel Piano di Rinascita che aveva promosso una costosissima e altrettanto dannosa industrializzazione pesante e inquinante, per nulla adatta alla nostra terra, la totale improvvisazione, la completa mancanza di una programmazione e gestione di quel Turismo che invece potrebbe rappresentare la vera ricchezza per tutti i Sardi, sono diventate oggi le nostre nuove sconfitte e il cimitero di milioni di soldi pubblici.
Perché purtroppo non è sufficiente "la velocità dei moderni mezzi di trasporto", come nella sua ingenuità pensava il sindaco Porcu, né per un turismo di massa e neppure per quello di nicchia come invece si illudeva la sua assessore !!!
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Circolo Sardegna di Monza (domenica, 21 febbraio 2016 22:40)
Vorremo realizzare una mostra al festival della Sardegna di Concorezzo . Monza.a Giugno . Luglio . Sul tema delle miniere della Sardegna abbandonate e sul loro recupero per aprirle al turismo. Potete fornirci materiale fotografico in merito e qualche relatore per una conferenza?. Grazie e cordiali saluti.
Salvatore Carta. Presidente del Circolo Culturale Sardegna di Monza Tel 3389504767
Gruppo Elettrogeno (giovedì, 02 marzo 2017 08:17)
Questi sono in realtà alcune idee meravigliose nel blog. Hai toccato punti di buona qualità qui.