La Svizzera è l' "utopia realizzata"

 

 

E' nato a Venezia lo "Switzerland Institute in Venice".

Il riferimento alla Svizzera nella denominazione dell’istituto  nasce dalla volontà di vedere nel successo elvetico un’occasione di riflessione per l’intera Europa.  Perché quella svizzera è una sorta di “utopia realizzata”, esattamente come da tempo sosteniamo noi del Canton Marittimo.


In due anni di vita l'iniziativa del Canton Marittimo ha ottenuto l'interesse dei media in giro per il mondo, ma anche l'attenzione delle più importanti istituzioni accademiche e think tank di analisi politiche e strategiche di stampo liberista.

 

Oggi, dalla volontà dei tre importanti studiosi  Luigi Marco Bassani, Carlo Lottieri e Daniele Velo Dalbrenta, docenti universitari e da anni impegnati sul fronte dell'approfondimento  e della promozione del pensiero liberista, nasce lo  "Switzerland Institute in Venice"  con lo scopo di affermare le tesi più coerenti del liberalismo contemporaneo: in tema di libertà individuale e proprietà privata, da un lato, e di concorrenza istituzionale e diritto di secessione, dall’altro.

Il riferimento alla Svizzera nasce dalla volontà di vedere nel successo elvetico un’occasione di riflessione per l’intera Europa e più specificamente per l’Italia con l'obiettivo di mostrare come quella svizzera sia una sorta di “utopia realizzata”: un modello imperfetto, naturalmente, ma che può aiutare a dirigersi nella giusta direzione.

Sul piano operativo l’istituto sviluppa la propria opera con la promozione di studi e saggi, l’organizzazione di dibattiti e la presentazioni di volumi, nell’obiettivo di rappresentare un luogo di ricerche originali che condizionino il dibattito accademico e stimolino i giovani studiosi a percorrere strade nuove per valorizzare e rafforzare un filone di ricerche teoriche le cui potenzialità restano in larga misura inespresse.

 

L'idea di base dalla quale è nato e si è sviluppato il movimento Canton Marittimo è esattamente la stessa, con l'unica, per noi Sardi, fondamentale differenza che quel modello, quell' "utopia realizzata"  è il modello sul quale dovrebbe essere disegnata la futura Sardegna Indipendente che ha come approdo naturale la Confederazione Svizzera. 

 

E mentre i professori Bassani, Lottieri e Velo Dal Brenta, con la loro grande preparazione ed esperienza accademica promuovono,  attraverso il loro nuovo centro studi,  la ricerca e la promozione  intorno a questi temi, noi del Canton Marittimo, con un approccio evidentemente nato dal basso, dalle difficoltà di una vita e di attività quotidiane in una Sardegna sempre più in difficoltà,  crediamo di aver già iniziato a contribuire  a percorrere quelle  "strade nuove" richiamate tra gli obiettivi dello Switzerland Institute of Venice, fornendo uno spunto di discussione e di analisi a diverse realtà illustri e accreditate a livello internazionale come la britannica London School of Economics and Politics, gli americani Cato Institute e Mises Institute, per arrivare alla svizzera Arthesia per conto del più antico quotidiano di Zurigo, il Neue Zurcher Zeitung.

 

Di seguito vi proponiamo alcuni stralci di questi interventi:

 

Daniel J. Mitchell - Cato Institute - Washington - USA

Switzerland can lay claim to being the best country in the world because it has limited, decentralised government. It is one of the richest and freest places to live.

So I hope Sardinia moves forward.

Yes, it would be best for them to become part of Switzerland. But even if the Swiss ultimately aren’t interested, the Sardinians at least would have a chance to escape Italy’s dysfunctional economic policies if they became independent.

 

La Svizzera può giustamente rivendicare il titolo di miglior nazione del mondo perché ha un tipo di governo non oppressivo e decentrato. E’ uno dei posti con più ricchezza e libertà nel quale vivere.

Per questo spero che la Sardegna possa andare avanti. Sarebbe il massimo per loro diventare una parte della Svizzera. Ma se anche gli Svizzeri alla fine non fossero più interessati, sarebbe comunque una possibilità per i Sardi di fuggire dalle politiche italiane economiche inefficienti se diventassero indipendenti.

 

Ryan McMaken – Mises Institute – Auburn Alabama - USA

The secessionist impulse doesn’t seem to be going away in Europe. This month, the Wall Street Journal reported that the latest drive for secession comes from Sardinia. The leaders of the movement propose that the island, only part of Italy since the 1860s, be joined to Switzerland instead.

The Sardinians have a tough row to hoe in convincing the Swiss to accept them as the newest Swiss canton (Sardinians do have a coastline to offer, however), but the whole episode illustrates yet again that the national borders drawn on the map over the past two centuries are beginning to outlive their usefulness.

 

L'impulso separatista non sembra fermarsi in Europa. Il Wall Street Journal ha riportato che la nuova opzione secessionista arriva dalla Sardegna. I leaders del movimento propongono che l’isola, parte dell’Italia sin dal 1860, aderisca invece alla Svizzera.

I Sardi avrebbero una bella gatta da pelare nel convincere gli Svizzeri ad accettare l’isola come un nuovo cantone svizzero (avrebbero comunque da offrire le loro coste), ma l’intero episodio illustra una volta ancora come i confini nazionali disegnati sulle carte geografiche negli ultimi due secoli stanno iniziando a sopravvivere alla loro stessa utilità.

 

James Ker-Lindsay –  The London School of Economics and Political Science – UK

I don’t think there would be any major problems if Sardinia wanted to leave the EU. As long as it was a democratic decision of the people of Sardinia, I think that the EU would be willing to accept it.

If Sardinia then joined Switzerland, this would open up another set of questions. Most importantly, how would the terms of Switzerland’s relationship with the EU be applied to Sardinia? There would be a lot of issues that would need to be tackled, such as trading rights and freedom of movement. This might not be as straightforward a process as some might think. To this extent, in terms of the EU element of the scenario, breaking away from Italy might be a far easier process than then joining Switzerland.
Should democratic states respect the rights of a defined portion of their state to express, through democratic means, their wishes? I am increasingly of the view that they do and they should.

 

Non credo che ci sarebbero grandi problemi se la Sardegna volesse lasciare la UE. Se questa fosse la decisione democratica del popolo Sardo penso che la UE sarebbe disposta ad accettarlo.

Se a quel punto la Sardegna entrasse a far parte della Svizzera, si aprirebbe un’altra serie di questioni. La più importante è, come verrebbero a quel punto applicati alla Sardegna i termini della relazione tra Svizzera e Unione Europea? 

Ci sarebbero diversi problemi da affrontare, tra i quali i diritti commerciali e la libertà di movimento. Potrebbe non essere un processo così semplice come qualcuno potrebbe pensare. Da questo punto di vista, considerando quindi l'elemento rappresentato dall’Unione Europea, potrebbe essere più semplice per la Sardegna staccarsi dall’Italia che unirsi alla Svizzera.

Le nazioni democratiche avrebbero il dovere di rispettare il diritto di parti definite del proprio stato di esprimere, attraverso gli strumenti della democrazia, la loro volontà? Sono sempre più convinto che dovrebbero.

 

Thomas Sevcik  – Artesia Think Tank - Zurich - CH

Denn der Schweiz eröffnet sich eine vielleicht einmalige strategische chance.

Die Schweiz hat im Moment wenig strategische Möglichkeiten. Die Erweiterung der Eidgenossenschaft um Sardinien ist eine kleine, vielleicht aber einmalige Chance für eine neue strategische Option. Wir sollten sie nutzen.

 

Per la Svizzera si apre (con il Canton Marittimo) un'occasione forse unica  e un’opportunità strategica.

La Svizzera ha in questo momento poche opzioni strategiche. L’ampliamento della Confederazione alla Sardegna, per quanto piccola è proprio una opportunità unica e una scelta strategica. Come Svizzeri, non ce la dovremmo far sfuggire.

 

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