La vittoria dei nazionalisti Corsi: un passo verso l'Indipendenza?

Ieri Gilles Simeoni, sindaco di Bastia, ha guidato la coalizione nazionalista corsa ad una storica vittoria nelle elezioni regionali.

Si tratta sicuramente di un risultato importante anche per la Sardegna per la vicinanza geografica, culturale e in parte storica tra le due Isole, e per lo spirito identitario che accomuna i nostri due popoli. Ma i Sardi e i Corsi e le loro isole, pur simili da molti punti di vista sono anche molto diversi per tanti altri.

 

Ieri Gilles Simeoni, sindaco di Bastia, ha guidato la coalizione nazionalista corsa ad una storica vittoria nelle elezioni regionali.

Si tratta sicuramente di un risultato importante anche per la Sardegna per la vicinanza geografica, culturale e in parte storica tra le due Isole, e per lo spirito identitario che accomuna i nostri due popoli.

 

Ma i Sardi e i Corsi e le loro isole, pur simili da molti punti di vista sono anche molto diversi per tanti altri.

 

In primo luogo i Corsi sono poco più di 300.000, meno di un quinto dei Sardi, così come la loro isola è un quarto della Sardegna.

Ma sopratutto la situazione economica della Corsica è di gran lunga migliore di quella della Sardegna, con un Prodotto Interno Lordo per abitante di circa 27.000 euro contro 19.000 e un tasso di disoccupazione molto più basso, il 13% contro il 18%

 

Forse anche in virtù di questa situazione, la volontà di indipendenza in Corsica è nettamente e storicamente molto inferiore a quella della Sardegna.

La strategia della violenza, degli attentati e degli omicidi a sfondo indipendentista che hanno per decenni caratterizzato la Corsica hanno evidentemente creato la convinzione che l'indipendentismo fosse molto più sentito che in Sardegna.

Invece la percentuale dei Corsi che vogliono l'indipendenza è fortemente minoritaria rappresentando appena il 12 % della popolazione (in Sardegna questa percentuale supera il 40%). E tra gli stessi elettori del partito del neo presidente regionale non raggiunge nemmeno il 20%. 

http://www.ifop.com/media/poll/1904-1-study_file.pdf

 

http://www.corsematin.com/article/corse/les-corses-plus-independantistes-aujourdhui-quil-y-a-40-ans.731769.html

 

La cosa che sorprende è che invece sono i Francesi, nel loro complesso, che vorrebbero che la Corsica fosse indipendente dato che sono molti di più degli stessi Corsi, raggiungendo il 30% del totale (contro il 12% in Corsica).

È come se fossero i francesi a volersi liberare della Corsica e non viceversa....

http://ifop.fr/media/poll/2026-1-study_file.pdf

 

Dunque ciò che emerge da questi dati è che i Corsi vogliono più autonomia, ma restando nell'ambito della Francia, marcando una differenza sostanziale nei confronti dell'indipendentismo sardo che con l'Italia non vorrebbe avere niente a che fare.

 

C'è invece un elemento che, da un certo punto di vista, rende i "nazionalisti" corsi molto più vicini alla visione di Indipendenza che abbiamo noi del Canton Marittimo per la Sardegna.

 

Così come Edmond Simeoni, padre di Gilles, il presidente appena eletto e sopratutto "padre" del nazionalismo corso puntava all'autonomia della Corsica e non alla sua indipendenza, convinto che questa non fosse valida economicamente anche in virtù della scarsità della popolazione corsa, anche noi siamo convinti che la Sardegna da sola, viste le sue dimensioni in un ottica globale, non potrebbe andare lontano, ma avrebbe invece bisogno di essere parte di una confederazione che le possa consentire di esprimere la propria identità e la propria autonomia, ma all'interno di una realtà d'eccellenza politica ed economica riconosciuta a livello internazionale.

 

Facciamo quindi un augurio ai nostri amici Corsi e al loro nuovo governo, pur consapevoli che il loro percorso storico sarà probabilmente molto diverso da quello che attende noi e tutti coloro che vogliono la Sardegna Indipendente dall'Italia.

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