
Tra i più gravi problemi che affliggono la Sardegna ci sono l’altissima disoccupazione giovanile (oltre il 54 per cento) e la dispersione scolastica, ossia la quota di ragazzi che abbandonano gli studi dopo la scuola dell’obbligo (con il 25 per cento, uno dei valori più alti in Europa).
Si tratta di due facce della stessa medaglia: i ragazzi non proseguono il percorso di studi anche perché convinti che comunque la scuola non gli fornirà gli strumenti per poter trovare un lavoro.
Tra i più gravi problemi che affliggono la Sardegna ci sono l’altissima disoccupazione giovanile (oltre il 54 per cento) e la dispersione scolastica, ossia la quota di ragazzi che abbandonano gli studi dopo la scuola dell’obbligo (con il 25 per cento, uno dei valori più alti in Europa).
Si tratta di due facce della stessa medaglia: i ragazzi non proseguono il percorso di studi anche perché convinti che comunque la scuola non gli fornirà gli strumenti per poter trovare un lavoro.
Ed in effetti è un fatto incontestabile che al di là, della difficilissima situazione economica, la scuola, compresa quella professionale, non fornisca assolutamente la preparazione necessaria ad affrontare nessuna professione, così come è quasi inesistente il legame tra il sistema scolastico e quello imprenditoriale che garantisca la possibilità di apprendistato agli studenti.
Cosa accade invece in Svizzera dopo la scuola dell’obbligo?
Un terzo degli studenti sceglie di proseguire gli studi verso il liceo e poi una scuola universitaria superiore. Gli altri due terzi, più interessati ad esperienze altrettanto pratiche che teoriche, optano per la via della formazione professionale: la cosiddetta “istruzione duale” che prevede un tirocinio in azienda parallelo allo studio in una scuola professionale. Una scelta che permette di lavorare in modo completo, “sia con la testa, che con le mani”.
Negli scorsi mesi è stata approvata in Svizzera una Legge Federale che “disciplina la promozione ed il sostegno delle scuole svizzere all’estero e di altre forme di diffusione della formazione svizzera”.
Come afferma Fiona Wigger, collaboratrice scientifica dell’Ufficio federale della cultura, “Pensiamo che le scuole svizzere all’estero siano un luogo ideale per sviluppare la formazione professionale duale a livello internazionale, perché lì questa cultura è presente, gli allievi hanno delle competenze linguistiche e perché questi istituti potrebbero trovare delle filiali di aziende svizzere come partner. Siamo fiduciosi, ma al contempo siamo anche coscienti che si tratta di un lavoro difficile e di lungo respiro”.
Attualmente vi sono 17 scuole svizzere, sparse in Europa, Asia e America latina, frequentate complessivamente da circa 7.500 allievi.
In Italia sono presenti già 5 scuole svizzere, a Milano, Como, Bergamo, Roma e Catania.
Noi riteniamo che il sodalizio tra Sardegna e Svizzera debba svilupparsi anche a partire dalle piccole iniziative. Da tante piccole piantine si potrà sviluppare negli anni un bosco.
Quale dunque migliore occasione per far nascere una Scuola Svizzera anche in Sardegna ?
http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/20121195/index.html
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